Riccardo Pirrone

Continueremo ad abbassare lo sguardo

Non è facile parlare di Willy Monteiro per me.


Non è facile perché fin da piccolo ho abitato nella periferia romana più estrema, e fin da piccolo ho avuto a che fare con questo tipo di persone.


Era normale abbassare lo sguardo e sperare che non si accorgessero di te. Che non ti rivolgessero parola.


Ancora oggi mi viene quasi istintivo farlo, perché dopo un po’ ci si abitua, abbiamo spirito di adattamento, ma forse sarebbe meglio chiamarlo istinto di sopravvivenza.


Questi soggetti ormai li riconosco subito e non c’entrano i tatuaggi o lo sport che praticano, è esperienza. Ed è quella che ti allerta ogni volta.


Willy è stato più sfortunato di me o forse più coraggioso e faccio fatica anche io a parlarne, io che di morte ormai ne parlo quasi ogni giorno.


Questo è un messaggio che mi è arrivato in privato da una ragazza. Il problema non terminerà con una auspicata carcerazione, perché la paura rimarrà e continueremo ad abbassare lo sguardo.


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